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IL PECCATO DI GOLA INCHIODA IL LADRO.
La voglia di nutella è costata due anni di reclusione ed euro 600,00 di multa ad un ladro Napoletano, per il reato di furto in abitazione punito dall'art. 624 bis del codice penale.
Le impronte rinvenute sul barattolo della nutella sono bastate ad incastrare il goloso ladro che - condannato sia in primo che in secondo grado - ha inutilmente tentato di convincere i giudici della Cassazione della sua innocenza sostenendo che si sarebbe trattato di un mero peccato di gola perchè in quell'abitazione egli avrebbe soltanto mangiato la nutella senza commettere alcun furto di beni.
La Corte di Cassazione Sezione F Num. 35551 Anno 2019 (Presidente: RAMACCI Relatore: GAI Data Udienza: 01/08/2019) ha rigettato il ricorso in virtù del principio secondo il quale:
“In tema dì prova penale, il rilievo, in un appartamento ove sia stato commesso un furto, di impronte papillari, costituisce sufficienteprova di colpevolezza nei riguardi di colui cui le impronte si riferiscono, in quanto solo da costui, pertanto, può provenire una eventuale contraria dimostrazione”.